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Multipotenziale. Di che tipo sei?

  • apatuzzo
  • 11 nov 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 12 nov 2021




Dopo un po di tempo che non scrivo ( un progetto in cantiere mi sta portando via un sacco

di tempo ma questa è un’altra storia ) vorrei riprendere oggi il discorso dei multipotenziali da dove lo abbiamo lasciato l’ultima volta.


Rifacendomi al libro ormai celeberrimo della Wapnick (questo) vorrei parlarvi delle varie tipologie di multipod a cui fa riferimento il testo.


Secondo lei esistono 4 tipi di approcci che si possono applicare alla propria carriera lavorativa :


-L’abbraccio di gruppo

dove si scegli una professione o una disciplina che copre un’ampia gamma di ambiti, in

modo che mai ci possa sopraggiungere il senso di noia vista la varietà di tematiche che costantemente ci viene proposta.. fanno parte di questa categoria anche avori che sono riuscirti a mescolare magari in maniera insolita più di uno dei nostri interessi.


-L’alternanza

dove si sceglie di portare avanti magari due carriere in contemporanea e riesce a conciliarle tutte e due; appartengono a questa categoria le persone che magari fanno due part time e sono felici, magari mentre fanno la mattina il barista e la sera l’istruttore di danza ad esempio..


-Il metodo Einstein

è il modo in cui una persona accetta il compromesso di avere un lavoro full time che gli dia un concreto sostentamento ma che gli lasci anche del tempo libero per esplorare tutti i suoi hobbies e le sue passioni. Ovviamente prende iil nome dal suo più illustre utilizzatore che infatti approfondì i suoi studi sulla relatività mentre lavorava regolarmente come impiegato all’ufficio brevetti.


-La Fenice

come il mitologico animale, rinasce dalle proprie ceneri. Qui parliamo di persone che si buttano a capofitto in un progetto, ne fanno la loro ragione di vita finché non raggiungono il loro obiettivo, poi subentra la noia e sono in grado di reinventarsi in un altro ambito lavorativo rinascendo nuovamente con rinnovato vigore.





In merito a queste distinzioni, come detto nel libro, bisogna considerare anche i borderline, o capire che non sono assolutamente categorie assolute e pertanto potresti benissimo essere del tipo fenice e poi passare all’alternanza.


Per come la vedo io più che altro l’appartenenza o no ad una categoria penso conti poco perché nell’arco di una vita possiamo cambiare costantemente categoria in base alle esigenze di ognuno. Trovo perciò sensato che una persona ad un certo punto della vita abbia bisogno di sicurezze e magari avvicinarsi al metodo Einstein gli permette di avere un adeguato compenso ed esplorare lo stesso vari ambiti magari finché il sostentamento può effettivamente arrivare anche da altre fonti..(mi sento chiamato in causa?? maybe ;-)

insomma lo vedo più un discorso di fasi che non di carattere o appartenenza, ma con un unico mantra che li accomuna tutti.. la curiosità e la voglia di fare..(anche mille cose diverse) che ogni multipod ha dentro se.


E Voi??


Vi riconoscete in quale categoria??


Fatemi sapere..



Vi saluto con una frase di J.William:


L’azione non porta sempre alla felicità, ma non c’è felicità senza azione ”





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