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Gli aumenti di The Fork

  • apatuzzo
  • 23 feb 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

L'utilizzo di sistemi di prenotazione proprietari, a causa della pandemia o precedentemente per semplice comodità e progresso dei clienti ha portato ad una vera e propria esplosione di questi servizi. Il caso più estremo è senza dubbio The Fork.

L’utilità di una piattaforma completa per la gestione delle prenotazioni, la sua semplicità e una politica molto aggressiva ha portato il servizio ad essere praticamente un must-have per ogni locale.

L’azienda nata poco più di dieci anni fa dalla fusione di due altre start-up, RestOpolis e MyTable, venne poi acquisita da TripAdvisor nel 2014 e da allora il binomio ha creato una base di utenza veramente enorme di locali affiliati e clienti che grazie a pochi tap sul telefono potevano scegliere dove mangiare e prenotare in un attimo.


A dirla tutta per un servizio del genere le commissioni fino a poco tempo fa erano comunque accettabili anche se qualcuno giustamente già da tempo iniziava a chiedersi se tutta questa comodità nell’affidarsi ad un servizio proprietario alla lunga non si sarebbe potuto rivelare un’arma a doppio taglio.


Ed ecco ora in questi giorni la conferma di questi sospetti.

Recentemente, The Fork ha annunciato un aumento dei prezzi delle commissioni, e questo ha causato un certo scalpore tra i ristoratori che utilizzano il servizio.


La totale dipendenza da un servizio non è mai cosa buona, e si rischia infatti di ritrovarsi alla mercé dei loro fornitori, non avendo nessun controllo sulle tariffe o sulla qualità del servizio o sul database dei clienti (che è una miniera d’oro nelle vostre mani).

Se il fornitore decide di aumentare le tariffe, i ristoratori sono costretti a pagare senza avere alcuna possibilità di negoziazione o di alternative.


Il nocciolo della questione è che lo vediamo continuamente proprio qui su internet.


Provate a pensarci.

Successe su facebook anni fa, piattaforma del momento, tutti ad aprire la pagina del locale perchè tanto il sito non serviva più. E’ andata bene per qualche tempo ma poi la piattaforma ha chiuso i rubinetti e se volevi visibilità si doveva pagare in ads… idem instagram,ora The Fork, e sicuramente succederà ancora.


La cosa che accomuna tutte queste storia è la domanda che ci si dovrebbe fare quando un servizio diventa così essenziale da essere insostituibile, magari grazie a politiche di prezzi bassi o addirittura gratuiti.


"Chi ha veramente le chiavi di quel servizio? Ne sono il padrone o in fondo non ho potere decisionale?"




Riguardo al social media l’esempio di soluzione tipico è il sito del locale. Tu ne sei padrone, tu lo gestisci (o assumi qualcuno che lo faccia) e mai nessuno verrà a cambiarti le carte in tavola o a chiuderti l’account.


Per quanto riguarda The Fork… se la domanda te la sei fatta prima, con calma potresti aver investito in qualche servizio automatizzato, creato un sistema di fidelizzazione e immagazzinato un buon database di clienti che mai nessuno potrà toglierti ( una vera miniera d’oro) .


In caso contrario ora hai due scelte

-correre ai ripari e studiare una strategia che ti porti a staccarti dal servizio senza perdere clienti. Potrebbero volerci un po' di tempo e denaro e qualche prova, ma sicuramente la cosa nel lungo termine darà i suoi frutti.

-oppure non ti rimane che continuare ad affidarti al servizio pagando le nuove tariffe di commissione e lamentarti con la piattaforma.


A mio parere, ma credo che anche tu concorderai con me, la scelta più saggia è sicuramente la prima delle due.

Inoltre l'idea di creare una soluzione autonoma e autogestita renderà il tuo locale più flessibile e in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato che verranno in futuro.


E tu? Quale strategia hai adottato? Ci stai pensando e ti sei già organizzato con qualche altro sistema? Fammi sapere nei commenti.


A presto


Andrea



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©2021 di Andrea Patuzzo

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